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lunedì 29 dicembre 2008

Specchi dell' anima...

sta arrivando.....


Ormai il 2008 agonizza....

Ne inizia uno nuovo, morto un Papa....

Non riesco ad evitare che la mia mente fraseggi buoni propositi per il nuovo anno, ormai è risaputo che li dimentico tutti dopo il primo bicchiere di spumante!!
Senza contare che ormai il positivismo è legato ad un numero di bicchieri molto maggiore.....

L' unica cosa che davvero desidero è vicere la lotteria!
Banale?
Magari si, ma sarebbe impagabile la sensazione di libertà che mi porterebbe....
Potrei finalmente mandare a quel paese un pò di gente........!!

Potrei perfino decidere di fare beneficenza!!!!

Bha,sarà la luna ma non mi sento per niente vogliosa di affrontare un nuovo anno. meno maleche sono abbastanza lunatica da prevedere cambiamnti in giornata....
per il momento me ne sto a casa a godermi questi due giorni di meritate ferie dopo la fatica natalizia...

Sono spenta........

venerdì 26 dicembre 2008

Sogno


Il Lungomare di Pegli costeggia varie spiaggine.
Con il bambino per mano scendo la stradina che si trova al lato del bar dove mio padre mi portava da bimba a mangiare i toast.
Arriviamo sulla spiaggia, proprio davanti c'è una scogliera, ci saranno sicuramente un sacco di muscoli!!

Dico al bambino di aspettare sul bagnasciuga ed entrando in acqua indosso la maschera, è dannatamente stretta...

Dietro di noi, poco distante, delle signore anziane siedono all' ombra della terrazza del bar e ci osservano.

Inizio la mia ricerca tra gli scogli, e seminascosto tra la sabbia vedo spuntare un sacchettino di finta pelle, di quelli in cui a volte vendono il Pampero.
Mi han sempre ricordato Robin Hood,
chissà perchè...

Lo raccolgo ed emergo, inginocchiata davanti al bambino lo apro.
E' pieno di catene d' oro, ci sarà almeno un mio stipendio lì dentro!!

"domani lo vendo e facciamo a metà" dico al bambino.

Improvvisamente mi rendo conto delle urla delle signore, urla terrorizzate.
Mi volto verso il mare ma il riverbero del sole mi acceca e subito non scorgo la pinna che a pochi metri dalla riva si muove tra una scogliera e l' altra.

"uno squalo"

la pinna si avvicina a noi con sorprendente velocità, scappiamo e lo squalo, giunto al bagnasciuga, devia l sua corsa per rotolarsi sulla pancia.

"che squalo grasso..."

prendo la mano del bambino e per nulla turbati ce ne andiamo dalla spiaggia.

***

Le stradine del parco sono asfaltate e circondate da alti alberi e cespugli poco curati, oltre il verde, poco distante, si scorgono gli edifici del circondario.
Il bambino corre davanti a me facendo roteare il sacchettino dell' oro che improvvvisamente gli sfugge dalle mani finendo in una grata al bordo del campetto.
Credo sia la grata di un parcheggio sotteraneo.
Guardiamo se il sacchetto si vede.
Si, è proprio laggiù, ma non avevo mai notato fosse tanto profondo...
Il bambino ha in viso un'espressione mortificata "e ora?" mi chiede.
"E ora andiamo a riprendercelo".
Dovrà pur esserci un modo per andare lì sotto...

Con il bambino usciamo dal campo giochi ed imbocchiamo la strada che porta ai palazzi, ci guardiamo intorno senza sapere cosa cercare.
Alla fine in un locale manutenzone troviamo un ascensore.
Prendo un bastone dalla rastrelliera di attrezzi da giardino sulla parete opposta all' ascensore.
"ok, scendiamo" e pigio un tasto a caso della pulsantira.

Le porta si riaprono su un enorme garage incredibilmente buio.
Appena gli occhi si abituano al buio scorgo i palazzi,gli stessi di sopra. Non è un garage.
Inizio ad avere paura, cerco di tenere il bambino dietro di me mentre mi sposto tra una macchina e l' altra tenendo alto il bastone.
Se i palazzi sono allo stesso posto di quelli in superficie non dovrebbe essere difficile trovare la strada per il sacchettino.

Dico al bambino di nascondersi e vado a cercarlo.
Le strade sono deserte, nessuno a piedi, nessuno in macchina.
Dopo un pò mi rendo conto di essermi persa, cerco di tornare indietro quando mi sento chiamare dal bambino.
Sulla cima di una salita illuminata dal sole agitava il sacchettino appena ritrovato...
"Sei stato grande, sai tornare indietro?"
"Si"

Torniamo all' ascensore ma lo troviamo chiuso da un inferriata.
Presi dal panico iniziamo a correre tra i palazzi cercando una via d' uscita e troviamo dopo molto un altro ascensore, molto diverso dal primo.
E' lucente, pulito, rifinito in bronzo....entriamo e un gruppo di uomini ci spinge sul fondo per entrare a loro vola.
Sono altissimi, giacca e cravatta soto volti baffuti.
Non riesco a raggiungere la pulsantiera, uno di loro pigia non so che bottone e l'ascensore parte.

Dopo poco la luce invade la cabina, forse siamo a casa, mi giro per dirlo al bambino.
Ma il bambino è immobile.
Sembra di cera, lo sguardo vuoto e i biondi capelli appiccicati al viso di un bianco innaturale.
"che gli avete fatto?!" urlo al signore con i baffi davanti a me.
"nulla. evidentemente il suo stato di esistenza è questo in questa dimensione.
Ma non ti preoccupar, le sue funzioni vitali sono attive per evitare che sbavi"

domenica 21 dicembre 2008

Buon Natale


Dato il periodo potrei non avere il tempo di farlo, e non voglio rischiare di non riuscirci...
Quindi sfrutto questi pochi minuti per augurare a tutti un

Sereno Natale....


un Bacio Grande!!

lunedì 1 dicembre 2008

Meditazione


La stanza era satura dell' odore di incenso e delle chiacchere di noi, persone appena conoscenti, tutte li per la medesima esperienza.
Il Maestro entra nella stanza e tutte le voci si spengono come d incanto.
Vestito interamente di bianco ha la presenza di una saggio...
Alzatevi in piedi
La sua voce è profonda autoritaria ma dolce. quella di un padre, di un nonno.
Chiudete gli occhi
e d' improvviso l' odore di incenso è più forte
Sentite la presenza dei saggi Sentite il loro odore
e il mio primo pensiero va a mio padre
Cantiamo l AOM per rendere le loro lodi e poi la meditazione ha inizio
In terra a gambe incrociate, le mani in grembo e gli occhi chiusi,
uno accanto all altra dobbiamo lasciare che il tempo smetta di scorrere,
dobbiamo dimenticare il nostro corpo e ogni nostro pensiero.
Dobbiamo andare in un luogo dove è pace.
Penso ad un albero, grande, maestoso che possa darmi l' accoglienza della sua ombra in una giornata di sole.
Penso al tocco morbido dell' erba sulla mia pelle.
Al vociare di un ruscello vicino...
Poi tutto passa in secondo piano e i brividi del mio corpo mi fanno sentire qualcuno accanto a me.
Papà?
Non saprei...ma la sensazione è così piacevole che vorrei durasse per sempre...
Non sento più le gambe...che importa?
Lascio che nella mia mente tutto svanisca e così il tempo è volato...
Alzatevi
Si avvicina a noi e ci fa prendere per mano, in cerchio.
Il Maestro è alla mia sinistra, la sua mano è calda, la sua stretta sicura.
la sua voce riempie la stanza di canti di lode.
Che sensazione di protezione e benessere....

Che esperienza appagante...è proprio vero che non siamo più in grado di trovare del tempo per il nostro spirito. In poco più di un ora e mezza ho imparato molte cose.
Spero di riuscire a trovare il giusto ritmo nella mia vita per poter dedicare un pò di tempo a farmi del bene...


SHANTY PATH
(La grande invocazione di Pace)

ASATO MA SADGA MAYA
TAMASO MA JYOTIR GAMAYA
MRITJORMA AMRITAM GAMAYA

SARVESHAM SHANTIR BHAVANTU
SARVESHAM PURNAM BHAVANTU
SARVESHAM MAGALAM BHAVANTU
SARVESHAM SWASTIR BHAVANTU

LOKA SAMASTAH - SUKHINO BHAVANTU

OM - TRYAMBAKAM VAJAAMAHE
SUGANDIM PUSHTI VARDHANAM
URVARUKAMIVA BANDHANAT
MRITYORMUKSHIYA MA-AMRITAT

OM SHANTY SHANTY SHANTY OM

HARI OM


[Trad.]



"Meditare è addestrarsi in ciò che è stato chiamato ‘il miracolo della presenza mentale’: si scopre che quella che ritenevamo all’inizio una pratica circoscritta in tempi e luoghi prestabiliti (la palestra, la nostra camera, ad esempio) diventa via via una macchia d’olio che si espande sempre più, in grado di mutare radicalmente il nostro stare nel mondo, il nostro vivere la vita. Meditare non significa rifugiarsi nel proprio paradiso mentale, bensì avere un contatto semplice e diretto con la realtà (interiore - noi stessi - ed esteriore), liberi dagli innumerevoli filtri che si interpongono tra la mente e il vero. Meditare vuol dire fare piazza pulita delle innumerevoli teorie psicologiche, filosofiche, affascinanti quanto pretestuose, fare piazza pulita di parole e spiegazioni, e volgersi verso il Sé, la propria natura, in direzione di una conoscenza non più meramente intellettuale, bensì autentica e diretta."
Cit.