venerdì 26 dicembre 2008
Sogno
Il Lungomare di Pegli costeggia varie spiaggine.
Con il bambino per mano scendo la stradina che si trova al lato del bar dove mio padre mi portava da bimba a mangiare i toast.
Arriviamo sulla spiaggia, proprio davanti c'è una scogliera, ci saranno sicuramente un sacco di muscoli!!
Dico al bambino di aspettare sul bagnasciuga ed entrando in acqua indosso la maschera, è dannatamente stretta...
Dietro di noi, poco distante, delle signore anziane siedono all' ombra della terrazza del bar e ci osservano.
Inizio la mia ricerca tra gli scogli, e seminascosto tra la sabbia vedo spuntare un sacchettino di finta pelle, di quelli in cui a volte vendono il Pampero.
Mi han sempre ricordato Robin Hood,
chissà perchè...
Lo raccolgo ed emergo, inginocchiata davanti al bambino lo apro.
E' pieno di catene d' oro, ci sarà almeno un mio stipendio lì dentro!!
"domani lo vendo e facciamo a metà" dico al bambino.
Improvvisamente mi rendo conto delle urla delle signore, urla terrorizzate.
Mi volto verso il mare ma il riverbero del sole mi acceca e subito non scorgo la pinna che a pochi metri dalla riva si muove tra una scogliera e l' altra.
"uno squalo"
la pinna si avvicina a noi con sorprendente velocità, scappiamo e lo squalo, giunto al bagnasciuga, devia l sua corsa per rotolarsi sulla pancia.
"che squalo grasso..."
prendo la mano del bambino e per nulla turbati ce ne andiamo dalla spiaggia.
***
Le stradine del parco sono asfaltate e circondate da alti alberi e cespugli poco curati, oltre il verde, poco distante, si scorgono gli edifici del circondario.
Il bambino corre davanti a me facendo roteare il sacchettino dell' oro che improvvvisamente gli sfugge dalle mani finendo in una grata al bordo del campetto.
Credo sia la grata di un parcheggio sotteraneo.
Guardiamo se il sacchetto si vede.
Si, è proprio laggiù, ma non avevo mai notato fosse tanto profondo...
Il bambino ha in viso un'espressione mortificata "e ora?" mi chiede.
"E ora andiamo a riprendercelo".
Dovrà pur esserci un modo per andare lì sotto...
Con il bambino usciamo dal campo giochi ed imbocchiamo la strada che porta ai palazzi, ci guardiamo intorno senza sapere cosa cercare.
Alla fine in un locale manutenzone troviamo un ascensore.
Prendo un bastone dalla rastrelliera di attrezzi da giardino sulla parete opposta all' ascensore.
"ok, scendiamo" e pigio un tasto a caso della pulsantira.
Le porta si riaprono su un enorme garage incredibilmente buio.
Appena gli occhi si abituano al buio scorgo i palazzi,gli stessi di sopra. Non è un garage.
Inizio ad avere paura, cerco di tenere il bambino dietro di me mentre mi sposto tra una macchina e l' altra tenendo alto il bastone.
Se i palazzi sono allo stesso posto di quelli in superficie non dovrebbe essere difficile trovare la strada per il sacchettino.
Dico al bambino di nascondersi e vado a cercarlo.
Le strade sono deserte, nessuno a piedi, nessuno in macchina.
Dopo un pò mi rendo conto di essermi persa, cerco di tornare indietro quando mi sento chiamare dal bambino.
Sulla cima di una salita illuminata dal sole agitava il sacchettino appena ritrovato...
"Sei stato grande, sai tornare indietro?"
"Si"
Torniamo all' ascensore ma lo troviamo chiuso da un inferriata.
Presi dal panico iniziamo a correre tra i palazzi cercando una via d' uscita e troviamo dopo molto un altro ascensore, molto diverso dal primo.
E' lucente, pulito, rifinito in bronzo....entriamo e un gruppo di uomini ci spinge sul fondo per entrare a loro vola.
Sono altissimi, giacca e cravatta soto volti baffuti.
Non riesco a raggiungere la pulsantiera, uno di loro pigia non so che bottone e l'ascensore parte.
Dopo poco la luce invade la cabina, forse siamo a casa, mi giro per dirlo al bambino.
Ma il bambino è immobile.
Sembra di cera, lo sguardo vuoto e i biondi capelli appiccicati al viso di un bianco innaturale.
"che gli avete fatto?!" urlo al signore con i baffi davanti a me.
"nulla. evidentemente il suo stato di esistenza è questo in questa dimensione.
Ma non ti preoccupar, le sue funzioni vitali sono attive per evitare che sbavi"
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6 commenti:
Dammi retta, il prossimo Natale mangia e bevi di meno...
:O)
un sogno o un racconto? :) xiao
Con la speranza che abbia passato un sereno Natale ti auguro un felice 2009!!!
CINEMAeVIAGGI
Che strano questo sogno...
Ma non è che eri in meditazione ahahah
Io che giochicchi ad interpretare i sogni in generale ti dico che per capirne il senso devi capire cosa ti ha copito di più e delle fasi cruciali il tuo stato d'animo da li trarrai il senso di questo sogno, anche perchè non ce migliore interprete di se stessi perchè noi conosciamo la nostra situazione e possiamo capire chi fosse nel reale il bambino...
Ciao e spero che tu faccia sogni migliori :)
che inquietante e che ansia... quindi si è indubbiamente un tuo sogno!
Da come lo hai scritto ha proprio tutta l'aria di essere il racconto di un sogno. Mi ha colpito. molto la città perfettamente replicata nel sottosuolo
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